mercoledì 26 giugno 2013

"Z. La guerra dei narcos" di Diego Enrique Osorno

Un ritratto unico e sconvolgente del Messico è quello che si può leggere nelle pagine di "Z. La guerra dei narcos", libro del giovane scrittore messicano Diego Enrique Osorno che compie un viaggio nel suo paese, attraversa città e paesi abbandonati a loro stessi e raccoglie le testimonianze di chi ha deciso di resistere.

La cocaina e la marijuana per arrivare nei grandi mercati nordamericani devono transitare per il Messico che, per molti decenni, è stato un tranquillo corridoio. Nel 2006 il neopresidente Calderón ha dichiarato guerra al narcotraffico trasformando gli stati del nord, confinanti con la frontiera statunitense, in campi di battaglia.

Da allora il Paese è diventato uno dei luoghi più insicuri al mondo, con una media di 13.000 omicidi l'anno, e alcune città, come Ciudad Juárez, ne sono divenute l'emblema. Ma c'è un altro tratto della frontiera, quella degli stati del Tamaulipas e del Nuevo León, in cui questa lotta ha assunto proporzioni inimmaginabili e dove, per la prima volta, ha fatto la sua apparizione il sanguinario gruppo degli Zetas. 

Diego Enrique Osorno
Diego Enrique Osorno, nato a Monterrey nel 1980,  è un giovane giornalista messicano e uno dei migliori talenti del nuevo periodismo latinoamericano. Autore di cinque libri, ha ricevuto nel 2011 il Premio Latinoamericano de Periodismo sobre las drogas e il Premio Internacional de Periodismo. È stato testimone diretto dei principali conflitti sociali messicani dell'ultima decade nonché inviato di guerra nei fronti più caldi. Nel 2012 è uscito El Alcalde che lo vede esordire alla regia di un documentario.

"Z. La guerra dei narcos" 
di Diego Enrique Osorno
Editore LaNuovafrontiera

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